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Disagi al Pronto Soccorso e nei reparti, Bernini: “Scuse inutili, servono interventi concreti”

Comunicati Fp - 07/03/2018

La FP CGIL di Treviso denuncia i malfunzionamenti della Sanità, la colpa è di chi programma, male
Disagi al Pronto Soccorso e nei reparti, Bernini: “Scuse inutili, servono interventi concreti”
Bernini: “Basta infilare la testa sotto la sabbia, non è verosimile un’eterna emergenza. Le cose non vanno”

 

“Finché si continua a pensare che l’intasamento dei Pronto Soccorso e dei posti letto ospedalieri sia dettato dall’emergenza e non dal fallimento della programmazione, si continueranno a registrare malfunzionamenti, gravi disagi all’utenza ed eccessive pressioni e carichi di lavoro a spese del personale. Le scuse non sono più sufficienti, servono interventi e risposte per chi ha bisogno di cure e per chi lavora - tuona Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso”.

“Al Direttore Generale dell’Ulss Marca Trevigiana diciamo che è giusto scusarsi con i cittadini per i disagi che in questi mesi stanno vivendo, scuse che dovrebbero essere rivolte anche a coloro che quotidianamente lavorano in condizioni organizzative pessime. Ma non è più il momento di infilare la testa sotto la sabbia, è quello di chiamare le cose con il loro nome: malfunzionamenti di un sistema destinato al collasso - taglia la testa al toro il segretario generale FP CGIL di Treviso.

Le scuse dovrebbero essere fatte non da chi si trova a gestire una delle più grandi aziende d’Italia in carenza di risorse e quasi in solitudine, ma - sottolinea Bernini - da coloro che, dentro i palazzi, da Roma a Venezia, hanno determinato tale insostenibile situazione. Da coloro che annunciarono la creazione delle strutture intermedie entro il 2016, senza che nessuna sia ancora stata realizzata. Da coloro che nel marzo 2015 in Regione Veneto hanno stanziato 25 milioni di euro per la medicina convenzionata nell’ottica di avviare le medicine di gruppo integrate aperte 24 ore almeno su 6 giorni - prosegue Bernini -. Dove sono? E dove sono andate a finire quelle risorse? Per l’ULSS, inoltre, assumere nuovo personale per sopperire ai pensionamenti è diventata una corsa a ostacoli: tra vincoli alla spesa e alle assunzioni anche quando è possibile assumere bisogna passare per le forche caudine della burocrazia regionale.

I Pronto Soccorso sono intasati perché dopo le ore 20 rimangono l’unica risposta per i cittadini. In reparti, come le medicine, - insiste Bernini - programmati per avere 44 posti letto abbiamo fino a 68 ricoveri; ma gli infermieri, gli operatori socio sanitari e i medici restano sufficienti per dare cura e assistenza a 44 pazienti. Si è data priorità, giustamente, alla riduzione delle liste di attesa ma non si è implementato il personale per ampliare orari di servizio e attività. Dunque, anche in questo caso, chi ha soldi si rivolge ai professionisti in libera professione, chi non ne ha aspetta.

Ogni giorno il personale si trova a dover sopperire a tutte queste gravi carenze e, oltre al danno la beffa, su di loro si scaglia la rabbia dei cittadini che aspettano al Pronto Soccorso, che aspettano la visita specialistica, che aspettano nei corridoi dei reparti. Mentre tutti - conclude caustico Bernini - aspettiamo che chi è chiuso nelle stanze della burocrazia a decidere il meglio per la nostra Sanità lo faccia, ascoltando bisogni e istanze di utenti e lavoratori”.

 

Ufficio Stampa

 


Bernini Ivan
Segretario Generale FP CGIL TREVISO