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Situazione occupazionale nell’ULSS 2 Marca Trevigiana: sindacati in allarme

Comunicati Fp - 22/03/2017

Situazione occupazionale nell’ULSS 2 Marca Trevigiana: sindacati in allarme

Strutturale sotto organico, nell’Azienda unica provinciale si acuiscono le carenze di personale

Si continua a lavorare sotto organico e le poche assunzioni che si fanno diventano un pannicello caldo. Condizioni che le Organizzazioni Sindacali denunciano da anni e che continuano a rimanere inevase. “Situazioni mai affrontate strutturalmente e che parzialmente si tamponano di volta in volta - affermano Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL, Aldo Lorenzon della Cisl Sanità e Beniamino Gorza della UIL FPL di Treviso”.

“Dentro un balletto di dichiarazioni, minimizzazione dei problemi, vincoli di spesa, pare esserci una sorta di black-out tra le richieste avanzate dall’Azienda sanitaria trevigiana e le indicazioni limitative della Regione Veneto. Indicazioni che, anziché agevolare l’attività sanitaria rendono impossibile la copertura del personale, ostacolando di fatto la soluzione dei problemi, a discapito di lavoratori e utenza. Così - sottolineano i Sindacati -, mentre ULSS e area Sanità e Sociale regionale si rimbalzano le responsabilità, i servizi continuano a essere garantiti solo a fronte di prolungamenti orari, di straordinari snervanti (spesso non pagati) e di continui blocchi di ferie e straordinari”.

“La Regione si è, infatti, concentrata molto sulla Legge di riduzione delle ULSS che ha portato alla creazione di una realtà unica nella nostra provincia. Quello che ad oggi emerge, è che tutta questa operazione non è stata preparata prima e che quelle difficoltà precedentemente esistenti all’interno delle singole tre ULSS della Marca si sono più che proporzionalmente sommate e aggravate nella neonata ULSS 2. Sono ormai innumerevoli le assemblee del personale dove riscontriamo all’interno del territorio provinciale le medesime condizioni - spiegano Bernini, Lorenzon e Gorza -: numeri inferiori rispetto alle stesse previsioni regionali in materia di assistenza, assenze per malattie e maternità non coperte, prolungamenti orari che non rispettano la normativa in materia di orario di lavoro, impossibilità di formulare qualsivoglia piano ferie in assenza di personale”.

“In mancanza di dati, che l’ULSS non fornisce, è impossibile oltretutto quantificare la reale mancanza di personale. E quando si procede a qualche estemporanea assunzione - dopo richieste avanzate da tre a sei mesi prima all’area sanità e sociale della Regione - ci si trova puntualmente a verificare altre falle del sistema. Senza tener presente la crescita del bisogno sanitario della popolazione trevigiana - aggiungono i sindacalisti -, solo rispetto ai conti annuali del personale, che dimostrano come si siano ridotte nel corso degli anni le unità lavorative a fronte di una maggior età dei dipendenti e di un naturale peggioramento delle loro condizioni di salute che ne hanno limitato la capacità operativa. Già nel 2016 si misurava la necessità di almeno 200 medici e 600 tra infermieri, operatori socio sanitari, ostetriche e tecnici”.

Treviso, 22 marzo 2016

Ufficio Stampa


Bernini Ivan
Segretario Generale FP CGIL TREVISO