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Comunicati Segreteria - 02/12/2014

I profondi cambiamenti che i fenomeni migratori stanno registrando in questi anni nella marca trevigiana stanno trasformando contemporaneamente ed in modo profondo sia le caratteristiche delle popolazione immigrata e delle sue comunità, sia la stessa società trevigiana.
Da una prima fase di emergenza abitativa legata alla forte domanda di manodopera che attirava nel nordest dei record produttivi degli anni 80 e 90 migliaia di lavoratori spesso single, siamo passati attraverso varie fasi di crisi e di mutamento, fino ad una sedimentazione di famiglie e comunità che hanno una storia ormai decennale di inserimento sociale che sono riusciti a superare gli ostacoli della diffidenza, della burocrazia e della cattiva politica.

Il panorama odierno vede affacciarsi il peso di una crisi economica che ha colpito pesantemente i cittadini immigrati sia perché sono spesso stati i primi a perdere il lavoro o a veder peggiorate le loro condizioni di vita e di lavoro, sia perché nei loro confronti si è cercato di scaricare le tensioni sociali dovute alla crisi ipotizzando inaccettabili discriminazioni sui servizi o sul welfare motivate dalle ristrettezze di bilancio.
A ciò si aggiunge la vicenda dei profughi e dei richiedenti asilo che a causa di una insufficiente ed inefficace regia europea rischia di aggravare la già difficile situazione.

In questo quadro è stato importantissimo in questi anni il ruolo che hanno avuto le associazioni degli immigrati operanti a Treviso, sia in termini di mediazione e di agenti di integrazione, che di vero e proprio strumento di autoaiuto mutualistico. E crediamo che la difficile situazione odierna necessiti di un rinnovato slancio ed impegno per contribuire ad affrontare le mutate esigenze che i tempi ci impongono. In particolare riteniamo fondamentale il ruolo in tal senso che potrebbero avere i giovani delle seconde generazioni. Ragazze e ragazzi, figli di immigrati, nati e/o cresciuti in Italia, spesso già cittadini italiani, che potrebbero divenire protagonisti per favorire quei processi di inclusione ed integrazione che in un'epoca di crisi economica rischiano di essere ancora più difficili del solito.

Le seconde generazioni possono abbattere barriere e pregiudizi, costruire relazioni tra loro e con le nostre realtà sociali, divenire un volano di iniziative volte a formare ed orientare sul funzionamento dei servizi e delle opportunità che il servizio pubblico con le sue Istituzioni, ma anche il no-profit, il terzo settore e la cooperazione mettono a disposizione per affrontare un mondo del lavoro che cambia, la continuità scuola lavoro, le politiche attive per l'occupazione, il sostegno all'associazionismo.

Per questi motivi le organizzazioni sindacali vi chiedono la disponibilità di programmare un incontro preliminare di discussione ed approfondimento su questi temi, per raccogliere suggerimenti, bisogni ed idee, per mettere in rete le realtà già esistenti e le tante ancora non formalizzate e costruire un percorso partecipato ed inclusivo per un protagonismo delle nuove generazioni che vivono una società complessa e multiculturale e ne possono accettare le sfide.
Questo documento è stato per ora condiviso dai responsabili per l'immigrazione di Cgil e Cisl e da I Care onlus. È possibile aderire o comunicare scrivendo a forum2gtreviso@gmail.com.